Come noto ormai da tempo, Nokia ha fatto causa ad OPPO in numerosi Paesi accusandola di aver infranto i suoi brevetti 5G ed esigendo il pagamento di 2,50€ per ogni smartphone venduto sul mercato globale. Si tratta di una guerra legale molto rilevante perché, in caso di mancato accordo e di sconfitta, potrebbe portare il colosso cinese a dei ban nei Paesi interessati. È da poco avvenuto in Germania, dove la battaglia è ancora in corso, ma Nokia è riuscita già ad ottenere una sentenza che comporta lo stop delle vendite dei prodotti OPPO e OnePlus sul mercato tedesco.
Intanto, proprio ieri, si è conclusa definitivamente la causa legale tra OPPO e Nokia in Cina. Il risultato è stato diametralmente opposto rispetto a quanto visto in Germania. La Corte Suprema cinese, dopo aver già dato ragione alla Green Factory in precedenza, ha rigettato l’appello di Nokia. E’ stata quindi confermata la sentenza di primo grado che era stata emanata in precedenza, la quale stabilisce che non c’è stata una violazione dei brevetti 5G di Nokia.
Dopo un caso analogo che ha visto contrapporsi OPPO e Sharp, terminato con un accordo tra le due parti, la Corte Suprema cinese ha per la seconda volta chiarito la giurisdizione delle corte cinesi in merito ai brevetti SEP internazionali. Inoltre con questa sentenza si è pronunciata per la prima volta sulla disputa riguardante i brevetti internazionali sulle tecnologie 5G. Riuscirà la Green Factory ad ottenere lo stesso risultato anche in tutte le altre nazioni? Le premesse sono ottimistiche.
