Se in Europa e nella maggior parte dei mercati l’assistente virtuale predefinito sugli smartphone con sistema operativo Android è Google Assistant, in Cina, dove i servizi Google sono banditi, i produttori preinstallano degli assistenti proprietari sui loro dispositivi. Quello di OPPO era Breeno, di recente rinominato in Xiaobu con il lancio della versione 2.0.
L’azienda ha appena annunciato che il suo assistente virtuale ha superato quota 100 milioni di utenti attivi in Cina, diventando così il primo assistente vocale per dispositivi mobili sul territorio cinese. Un risultato enorme e da record che rappresenta anche un’equivocabile prova della crescita del brand in madrepatria. Ma non è tutto: l’assistente virtuale si è anche dimostrato tra i più intelligenti sui benchmark.
Xiaobu ha infatti ottenuto il quinto posto della classifica del CLUE (Chinese Language Understanding Evaluation Benchmark) risultando così uno dei migliori strumenti per la comprensione semantica. Il CLUE si occupa di valutare l’efficacia degli algoritmi per la comprensione semantica valutando 10 aree operative in più categorie, tra cui classificazione, comprensione della lettura e contestualizzazione del ragionamento.
L’assistente virtuale di OPPO ha ottenuto i punteggi più alti in assoluto in 3 di queste aree: somiglianza del testo, contestualizzazione del ragionamento e comprensione della lettura della lingua. Attualmente l’assistente virtuale di OPPO che sfrutta l’intelligenza artificiale è presente non più solo sugli smartphone, ma anche su altri dispositivi come ad esempio le cuffie Enco e gli smartwatch.
I dispositivi dotati dell’assistente hanno superato quota 150 milioni, con oltre un miliardo di interazioni mensili. Di recente si è arricchito anche di nuove funzionalità intelligenti: tra queste ci sono quelle per la prevenzione della pandemia, la mappa di vaccinazione e le informazioni di viaggio.