Ve lo sareste mai aspettato che OnePlus decidesse (di nuovo, visto che ai suoi inizi lo faceva già) di adottare l’interfaccia utente di OPPO? Eppure è proprio ciò che è accaduto: dopo l’unione delle divisioni ricerca e sviluppo, adesso le aziende condividono anche la stessa interfaccia software. OnePlus 9 e 9 Pro sono infatti ufficiali con a bordo la ColorOS 11 e sono i primi dispositivi del brand che ce l’hanno preinstallata.
Attenzione: il cambiamento riguarda solo la Cina; ma si tratta comunque di una svolta importante, se consideriamo che adesso sono due i brand con la stessa interfaccia software e ciò potrebbe comportare miglioramenti importanti nello sviluppo.
OnePlus 9 e 9 Pro sono arrivati anche sul mercato europeo ed italiano, ma da noi il sistema operativo Android 11 preinstallato sul nuovo duo è personalizzato dalla OxygenOS. Entrambi gli smartphone sono top di gamma e i loro prezzi per il mercato europeo partono da 699 euro. Andiamo a scoprirne le specifiche tecniche.
OnePlus 9 Pro
La scheda tecnica di OnePlus 9 Pro include un display AMOLED LTPO da 6,7 pollici in grado di consumare fino al 50% in meno con il suo refresh rate adattivo da 1 a 120 Hz. Viene soprannominato Fluid Display 2.0 ed ha una profondità colore a 10 bit, una risoluzione Quad HD+, una luminosità fino a 1300 nit e un touch sampling rate a 240 Hz. Lo schermo ha già ricevuto il voto A+ da DisplayMate.
Sotto la scocca trova spazio un processore Snapdragon 888 abbinato a 8 o 12 GB di RAM LPDDR5 e 128 o 256 GB di memoria interna UFS 3.1. La killer feature è decisamente la fotocamera Hasselblad, nata da una partnership da 150 milioni di dollari con l’azienda che ha realizzato le fotocamere per Apollo 11 utilizzate per immortalare una missione sulla Luna.
Sul retro ci sono 4 fotocamere: quella principale è una Sony IMX789 da 48 MP con DOL-HDR, OCL 2×2, OIS e possibilità di scattare in formato RAW a 12-bit. Il sensore grandangolare è un Sony IMX766 da 50 MP con lente freeform. Niente sensore periscopico ma c’è un teleobiettivo da 8 MP con OIS e zoom ottico 3,3x. Infine abbiamo un sensore di profondità da 2 MP. Nel software c’è una modalità Pro Hasselblad per calibrare le foto e farle sembrare più naturali.
Lo smartphone può registrare video in 8K a 30 fps e in 4K a 120 fps. Nel display c’è un foro con una fotocamera frontale da 16 MP. La batteria è da 4500 mAh con ricarica rapida Warp Charge 65T a 65W e ricarica wireless Warp Charge 50 Wireless a 50W. OnePlus 9 Pro è impermeabile con certificazione IP68 ed è realizzato con scocca in vetro e profilo in metallo.
OnePlus 9
La variante standard della serie OnePlus 9 si differenzia dalla versione Pro per diversi punti tra cui il display. Il pannello AMOLED è da 6,55 pollici con refresh rate a 120 Hz non adattivo, risoluzione Full HD+, certificazione HDR10+ e luminosità fino a 1100 nit. Sebbene le specifiche inferiori ha comunque ottenuto una A+ da DisplayMate.
Cambia anche il comparto fotografico: la fotocamera è sempre realizzata in collaborazione con Hasselblad ma con un sensore diverso. Quello principale è un Sony IMX689 da 48 MP con OCL 2×2, HDR e supporto RAW a 12-bit. C’è la modalità Pro Hasselblad e permangono anche il sensore grandangolare Sony IMX766 da 50 MP e quello di profondità da 2 MP, tuttavia manca il teleobiettivo.
Prezzi e disponibilità
In Europa OnePlus 9 ha un prezzo base di 719 euro per la versione 8/128 GB, che sale a 819 euro per la configurazione da 12/256 GB. Le colorazioni tra cui scegliere sono Arctic Sky, Morning Mist, Winter Mist e Astral Black. OnePlus 9 Pro invece parte da 919 euro per la versione 8/128 GB e costa 999 euro in quella da 12/256 GB, con disponibilità nelle colorazioni Morning Mist, Stellar Black e Pine Green.
Entrambi gli smartphone sono già in pre-ordine sul sito ufficiale e su Amazon. Assieme agli smartphone è stato lanciato in Europa anche OnePlus Watch, il primo smartwatch del brand che riprende il design di OPPO Watch RX (ma non ha Wear OS), proposto in Italia a 159 euro. Infine ha debuttato in India OnePlus 9R, una variante più economica con Snapdragon 870, che resterà un’esclusiva per il mercato asiatico.