Stando ad un report di Bloomberg che sta facendo molto rumore negli ultimi giorni, OPPO avrebbe deciso di licenziare il 20% del personale a seguito della fusione con OnePlus. La decisione sarebbe stata intrapresa per meglio competere con colossi come Apple per la conquista del mercato mobile nel segmento di fascia alta.
Avvenuta per mettere in atto un consolidamento di un’industria mobile cinese afflitta dalla crisi dei chip e dalle difficoltà economiche derivanti dalla pandemia, la fusione avrebbe comportato licenziamenti sia nella divisione software che in quella dei prodotti.
I tagli del personale riguarderebbero il team di ColorOS che si occupa della personalizzazione di Android per gli smartphone OPPO, ma anche la divisione Internet of Things che sviluppa dispositivi indossabili come smartwatch e cuffie, la divisione marketing, la divisione internet ed altri dipartimenti.
La fusione con OnePlus effettuata a metà 2021 per riunire le risorse di sviluppo e ridurre le spese generali avrebbe infatti causato la comparsa di posizioni ridondanti nei vari team. Queste posizioni ridondanti avrebbero portati ai licenziamenti che però sarebbero limitati solo all’Asia, mentre la divisione europea non è stata interessata dai tagli.
La risposta di OPPO
A seguito del report di Bloomberg, stando ad una nota testata asiatica, OPPO avrebbe risposto smentendo un taglio del personale di queste proporzioni. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che la notizia del licenziamento del 20% del personale non è altro che “un’informazione grossolanamente falsa“.
Secondo il portavoce, la quota di mercato di OPPO nel segmento di fascia alta è in costante aumento, sono stati incrementati gli investimenti in ricerca e sviluppo e tutti gli aspetti del lavoro vengono gestiti in modo ordinato.
