Gli altissimi livelli di domanda da parte dei produttori hanno spinto le principali fonderie ad aumentare i prezzi dei processori e di altri chip per gli smartphone. Samsung e Key Foundry, ad esempio, hanno da poco annunciato un aumento dei prezzi che va dal 15 al 20%, con tanto di approvazione da parte dei loro clienti. Il prezzo, comunque, varia ulteriormente in base ai volumi ordinati, alla tipologia dei chip e alla durata del contratto.
Proprio come Samsung, anche TSMC, un altro dei più importanti produttori di chip, ha deciso di aumentare i suoi prezzi. Tutto ciò si tradurrà inevitabilmente in un aumento anche dei prezzi degli smartphone quando saranno sul mercato, oltre che in maggiori difficoltà da parte delle varie case produttrici nel lanciare dispositivi mantenendo un ottimo rapporto qualità prezzo.
Tuttavia OPPO non è tra le aziende preoccupate per l’incremento dei prezzi. Il presidente della divisione cinese Liu Bo ha dichiarato che quella dei semiconduttori è un’industria ciclica in cui questi eventi si verificano periodicamente. OPPO però ha creato una catena di fornitura completa, stabilendo solide collaborazioni con partner chiave del settore, ed è convinta che supererà senza problemi questo periodo di fluttuazioni dei costi.
Nel frattempo l’azienda è alacremente al lavoro anche per prodursi i chip in proprio. I prezzi dei chip quest’anno sono aumentati in modo importante, anche se la tensione tra domanda e offerta è destinata a distendersi in questa restante parte del 2021. Tuttavia l’effetto negativo sui prezzi degli smartphone causato dall’aumento dei costi è inevitabile.
