Una manciata di giorni fa OPPO ha confermato la chiusura della sua sussidiaria che si occupava della produzione di chip. Dovremo quindi dire addio ai chip MariSilicon. La Green Factory ha attribuito la sua dipartita alle incertezze nell’economia globale e nel mercato degli smartphone, ma allo stesso tempo sono anche emerse speculazioni circa fattori non finanziari come le tensioni geopolitiche tra USA e Cina.
Ad ogni modo, c’è già un altro colosso cinese che ha deciso di prendere il posto di OPPO nella produzione di chip. Honor, ex sub-brand di Huawei ora completamente indipendente e operante sul mercato globale, ha aperto una nuova sussidiaria che si occuperà proprio di ciò. Il suo nome è Shanghai Honor Intelligent Technology Development Co. ed è stata fondata nella Lingang Free Trade Zone di Shanghai con un capitale sociale registrato di 100 milioni di yuan (circa 14 milioni di dollari).
A possedere questa sussidiaria che si occuperà del design dei chip è Honor Terminal Co. ed essa si occuperà anche di vendite, servizi correlati e sviluppo di software applicativo basato su intelligenza artificiale. La sussidiaria sarà uno dei suoi 5 centri di ricerca in Cina con particolare enfasi sul software, sugli algoritmi grafici, sulle comunicazioni e sulla fotografia. Gli altri centri di ricerca sono dislocati a Pechino, Shenzhen, Xian e Nanjing.
A marzo Honor aveva già lanciato il suo primo chip proprietario, il C1, per la comunicazione tramite frequenze radio, pensato per aumentare i segnali del 5G. Ma per lo sviluppo di design di SoC più complessi sarà ora necessaria la collaborazione con fornitori già ben stabiliti come Qualcomm e MediaTek. Il brand va ad aggiungersi per quanto riguarda la Cina a Vivo, Xiaomi e Huawei che già operano nel settore dei chip.