OnePlus, che da poco è ufficialmente un sub-brand di OPPO, è finita nella bufera per delle gravi accuse mosse da alcuni punti di riferimento del settore. Un report di AndandTech ha dimostrato come il suo ultimo top di gamma OnePlus 9 Pro alterasse arbitrariamente le sue prestazioni in base all’applicazione utilizzata dall’utente. AnandTech ha paventato l’ipotesi di una lista nera contenente le applicazioni più diffuse che non permette a queste ultime di utilizzare le performance massime della CPU.
Ciò porterebbe a consumi minori e a un prolungamento della durata della batteria, ma allo stesso tempo a prestazioni inferiori. Con Google Chrome ad esempio OnePlus 9 Pro utilizza solo i core a basso consumo del processore, ossia i Cortex-A55, mentre lascia escluso i core più potenti dello Snapdragon 888 che sono i 3 Cortex-A78 e il Cortex-X1. Quando queste applicazioni utilizzano i core più potenti, inoltre, si verificano limitazioni nella frequenza di clock che riducono le performance.
Le limitazioni non vengono invece imposte con le applicazioni di benchmark, dove lo smartphone utilizza tutta la sua potenza. Questa pratica è costata a OnePlus 9 e 9 Pro un ban dalla famosa piattaforma Geekbench, che ha confermato quanto dichiarato da AnandTech. Quanto risulta dai benchmark è infatti differente da ciò che gli smartphone garantiscono nell’uso quotidiano. Tra le applicazioni nelle quali il processore viene castrato ci sono tutte quelle di Google, ma anche altre app famose come Facebook, Microsoft, Amazon e TikTok.
La risposta di OnePlus
Perchè OnePlus ha adottato questa pratica se invece di aumentare le prestazioni le limita? La risposta ufficaile non è tardata ad arrivare. Nel suo comunicato la casa produttrice ha dichiarato di voler offrire una grande esperienza utente e a tal fine è stato necessario migliorare la durata della batteria e la gestione del calore, come fatto presente da utenti della community.
Dopo aver ricevuto i feedback, il team R&D ha deciso di ottimizzare le performance durante l’uso di 300 app tra le più diffuse per ridurre il consumo energetico. L’obiettivo era quello di continuare ad offrire un’esperienza fluida riducendo i consumi. All’azienda non è importato che ciò risultasse in un impatto sulle prestazioni nelle app di benchmark in quanto aveva intenzione solo di fare tutto il possibile per migliorare l’esperienza garantita agli utenti. Ecco le parole di OnePlus:
La nostra massima priorità è offrire sempre un’ottima esperienza utente con i nostri prodotti, basata in parte sull’agire rapidamente su importanti feedback degli utenti. Dopo il lancio di OnePlus 9 e 9 Pro a marzo, vari utenti ci hanno parlato di alcuni punti in cui avremmo potuto migliorare la durata della batteria dei dispositivi e la gestione del calore. A seguito di questo feedback, il nostro team di ricerca e sviluppo ha lavorato negli ultimi mesi per ottimizzare le prestazioni dei dispositivi durante l’utilizzo di molte delle app più popolari, tra cui Chrome, abbinando i requisiti del processore dell’app alla potenza più appropriata. Ciò ha contribuito a fornire un’esperienza fluida riducendo il consumo energetico. Sebbene ciò possa influire sulle prestazioni dei dispositivi in alcune app di benchmark, il nostro obiettivo come sempre è fare il possibile per migliorare le prestazioni del dispositivo per i nostri utenti
Il processore Snapdragon 888 non è certo rinomato per una buona gestione del calore: che sia stata la sua cattiva gestione del calore il motivo per il quale l’azienda ha deciso di limitarlo?