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OPPO: potete scattare foto professionali se conoscete queste 10 funzioni

di Michele Ingelido

Gli smartphone si sono evoluti così tanto che si stanno avvicinando alle fotocamere professionali in termini di qualità fotografica: basti pensare a come scattano gli OPPO più avanzati per capirlo. Tuttavia la fotografia è una scienza complessa e per scattare foto da professionisti non basta semplicemente possedere un buon camera phone, ma bisogna saperlo usare. Per aiutare tutti a scattare come farebbe un vero professionista, OPPO ha spiegato 10 termini che bisogna decisamente conoscere per migliorare i propri scatti.

I termini che dovreste assolutamente studiare per scattare al meglio e che corrispondono ad altrettante funzionalità garantite dall’app fotocamera presente su ColorOS (o dai sensori dei dispositivi OPPO) sono i seguenti.

  • Apertura focale: è la dimensione del foro attraverso il quale passa la luce che tramite le lenti arriva al sensore fotografico.
  • ISO: la sensibilità alla luce del sensore. Quando il numero ISO è basso il sensore è meno sensibile alla luce, mentre quando è alto la sensibilità è più alta.
  • Velocità dell’otturatore: è il tempo che impiega l’otturatore per l’apertura. Un tempo più rapido come ad esempio 1/2000 fa passare meno luce ma realizza scatti più stabili di soggetti in movimento, mentre un tempo più lungo come 1/10 fa passare più luce ma le foto vengono sfocate in caso di soggetti in movimento.
  • Triangolo dell’esposizione: la combinazione di Apertura, ISO e velocità dell’otturatore. Va ad influenzare la quantità di luce che arriva al sensore.
  • Messa a fuoco: è la capacità della fotocamera di far apparire nitido un determinato soggetto rispetto al resto e può essere manuale (quando si tocca fisicamente sullo schermo per mettere a fuoco) o automatica (quando se ne occupa lo smartphone).
  • Bilanciamento del bianco: il processo di rimozione delle dominanti di colore non realistiche.
  • HDR: sta per High Dynamic Range e consente di scattare foto senza parti eccessivamente chiare o scure, preservando un livello di definizione più alto quando lo scatto mostra sia zone molto luminose che zone in ombra.
  • OIS: è la stabilizzazione ottica. Grazie allo stabilizzatore ottico presente sulle fotocamere degli smartphone più avanzati un meccanismo hardware riduce il tremolio delle mani migliorando la messa a fuoco anche quando c’è poca luce con tempi di esposizione più lunghi. Si occupa di ridurre la sfocatura derivante dal movimento dello smartphone in mano all’utente, ma non quella dei soggetti in movimento.
  • EIS: è la stabilizzazione elettronica. Il funzionamento è lo stesso della stabilizzazione ottica ma non c’è nessun meccanismo hardware e le ottimizzazioni vengono fatte attraverso algoritmi software e usando i dati del giroscopio interno. Ne consegue che si tratta di una stabilizzazione meno efficace.
  • Zoom ottico: attraverso una combinazione di lenti che aumentano l’ingrandimento lo zoom ottico consente di effettuare un avvicinamento dei soggetti lontani senza perdere definizione.
  • Zoom digitale: anche questo è un avvicinamento dei soggetti lontani, ma attraverso un algoritmo software e non tramite le lenti.
  • Zoom ibrido: è un mix tra zoom ottico e digitale allo scopo di ottenere un ingrandimento maggiore rispetto ad entrambi.
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Per maggiori informazioni sulla fotografia da mobile e per imparare a scattare e modificare ancora meglio le foto da salvare nel vostro album e la loro qualità vi rimandiamo alla nostra guida che spiega come scattare foto notturne perfette con il vostro OPPO.

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