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OPPO presenta nuove fotocamere, l’OIS a 5 assi e lo zoom ottico continuo

di Michele Ingelido

OPPO ha deciso di dedicare un intero evento all’annuncio delle sue ultime innovazioni in campo fotografico per i dispositivi mobili. L’evento ha preso il nome di OPPO Future Imaging Technology 2021 ed è da pochissimo terminato in Cina con importantissime novità. La Green Factory ha sviluppato e ottimizzato le più importanti tecnologie di imaging esistenti al fine di permettere agli utenti di catturare facilmente tutti i colori del mondo.

OPPO Future Imaging Technology 2021: tutti gli annunci

Durante l’evento sono state annunciate diverse innovazioni nel settore imaging: stiamo parlando di sensori, moduli e algoritmi che vanno a rendere più avanzata la fotografia da smartphone. Ecco quanto presentato.

Sensore RGBW di nuova generazione

oppo sensore fotocamera rgbw

La nuova fotocamera RGBW annunciato da OPPO migliora considerevolmente la sensibilità del sensore alla luce attraverso l’introduzione di nuovi sub-pixel bianchi (da qui la lettera W nel paradigma), la tecnologia DTI e l’algoritmo proprietario di pixel 4-in-1.

Il nuovo sensore è in grado di catturare il 60% di luce in più rispetto ai predecessori e di ridurre il rumore digitale del 35% ottenendo immagini chiare e luminose anche in scarse condizioni di luce. Il sensore RGBW nasce con una tecnologia di produzione ed elaborazione avanzata che comporta l’aumento del livello di potenza di calcolo per l’esecuzione di algoritmi complessi e la massimizzazione dei dati estratti attraverso i pixel bianchi del sensore.

Grazie all’algoritmo dei pixel 4-in-1 invece vengono migliorate le prestazioni del colore, con la minimizzazione di prolbematiche quali l’imprecisione dei colori e i modelli moiré. La tecnologia di isolamento dei pixel DTI e l’elaborazione DeepSi si occupano di impedire la diafonia sub-pixel.

Il sensore RGBW presentato all’evento Future Imaging Techonology 2021 si occupa infine di rendere i ritratti più espressivi sia nelle foto che nei video migliorando struttura e contrasto. I primi smartphone OPPO con questo sensore verranno commercializzati a partire dal quarto trimestre del 2021.

Zoom ottico continuo

oppo zoom ottico continuo

OPPO ha annunciato un nuovo modulo 85-200 mm dotato di zoom ottico continuo che reinventa l’hardware del teleobiettivo. Il nuovo modulo adotta per la prima volta le lenti G+P (vetro + plastica) e comporta l’impiego di due lenti asferiche ultrasottili e di alta precisione per l’aumento degli effetti ottici utili al miglioramento della qualità fotografica, tra cui la minimizzazione della luce lontana.

OPPO ha inoltre applicato un sensore di magnetoresistenza a tunnel (TMR) grazie a cui le lenti nel modulo fotocamera possono muoversi più stabilmente e in modo più accurato. Con un nuovo motore di guida, la casa produttrice ha aumentato l’inclinazione dinamica con cui viene spostato il sistema di lenti e ciò consente un semplice supporto allo zoom ottico continuo a maggiori ingrandimenti.

Lo zoom ottico continuo è supportato a lunghezze focali tra 85 e 200 mm e consente lo scatto di foto nitide con ogni livello di ingrandimento, che si tratti di ritratti o di scatti ad un paesaggio. La transizione diventa inoltre estremamente fluida durante lo zoom e la qualità dell’immagine diventa equiparabile a una fotocamera professionale. Vengono infine risolti problemi come l’imprecisione di bilanciamento del bianco e la distorsione del colore.

OIS a 5 assi

oppo ois a 5 assi

OPPO ha rivoluzionato anche la stabilizzazione ottica annunciando l’OIS a 5 assi, con la quale il processore di sistema ottiene i dati di movimento dal giroscopio, analizzandoli e scomponendoli tramite l’uso di algoritmi. I dati vengono quindi trasferiti all’obiettivo guidato da motori a sfera e al sensore di immagine guidato da leghe a memoria di forma.

Se l’utente causa movimenti piccoli, le immagini vengono stabilizzate principalmente con l’uso dell’OIS lens-shift che si occupa di coprire lo spostamento orizzontale e verticale sugli assi X e Y. Se invece si verificano grandi movimenti, viene utilizzato anche l’OIS sensor-shift che include la compensazione dell’algoritmo per ottenere la stabilizzazione a 5 assi nello spazio. E così OPPO è riuscita ad ottenere un angolo di stabilizzazione massimo di ±3°, che è tre volte maggiore rispetto all’OIS tradizionale.

Il sensore può inoltre spostarsi con una precisione di 2 micron. Negli scatti in notturna o in movimento, gli algoritmi proprietari di OPPO aiutano a migliorare la stabilità, la chiarezza e le performance dei colori, in modo tale che le prestazioni di compensazione delle vibrazioni vengano aumentate fino al 65%. Vedremo i primi smartphone con la tecnologia Five-axis OIS dal primo trimestre del 2022.

Algoritmi per la under-screen camera OPPO di 2° gen.

oppo fotocamera sotto al display seconda generazione

Da pochi giorni OPPO ha presentato la fotocamera sotto al display di seconda generazione, con una nuova geometria dei pixel che permette una visualizzazione a 400 ppi nell’area della fotocamera. La qualità della visualizzazione è stata migliorata e l’esperienza visiva fluidificata tramite l’uso di cablaggio trasparente e un nuovo design.

Ogni circuito di pixel pilota solo un pixel: ciò, insieme a una nuova tecnologia di compensazione algoritmica, permette di controllare con più precisione la cromaticità e la luminosità del display. Così è possibile ridurre la deviazione al 2% e la durata dello schermo viene migliorata fino al 50%.

Proprio per migliorare le performance della fotocamera sotto al display, durante l’evento Future Imaging Technology 2021, OPPO ha presentato una nuova serie di algoritmi AI di imaging sviluppati dal suo Istituto di Ricerca americano. Tra questi troviamo la riduzione della diffrazione, l’anticondensa, l’HDR e l’AWB.

La riduzione della diffrazione AI è stata studiata tramite l’uso di decine di migliaia di foto per verificare i problemi causati dalla luce, al fine di rendere le foto più chiare e naturali.

OPPO ha annunciato grandi investimenti in ricerca e sviluppo nel campo fotografico. L’azienda conta 6 istituti di ricerca, 5 centri di ricerca e sviluppo e decine di laboratori di imaging in tutto il mondo. L’ultimo è quello appena aperto in India, a Hyderabad, ma ce ne sono anche tanti altri tra cui quello di Yokohama, in Giappone, dove sono state create tecnologie che saranno a bordo della prossima serie Reno.

OPPO continuerà a sviluppare nuove tecnologie di imaging e continuerà a collaborare con numerosi partner industriali per offrire agli utenti dei suoi smartphone la migliore esperienza fotografica.

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